sabato, febbraio 19, 2011

SANREMO '11 - L'ANNO DI YANEZ (aggiornato)



Non sto seguendo Sanremo, non per snobismo ma perché è troppo lungo e noioso (e politicizzato). Però quest'anno ho deciso che ascolterò le canzoni su YouTube, in cerca di qualche gemma.

Dopo aver sentito l'inizio di un paio, subito scartate, ho trovato la prima gemma: Yanez (vedi sopra) di Davide Van de Sfroos. Per una salgariana come me, il cui primo amore letterario è stato il bel portoghese, questa canzone è una pacchia. Non capisco tutto del dialetto del Lago di Como, ma mi fa morire dal ridere e anche piangere un po' (il testo lo trovate al sito del cantautore linkato sopra). Sto già canticchiando il ritornello, "Yanez de Gomera..."

Ma la prima che ho cercato è stata Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni, cantautore che adoro. Ovvio che vincerà lui, la demente RAI se lo è già lasciato sfuggire, e poi è come mandare Monet a un concorso di pittura di bambini dell'asilo.

La cosa che più mi ha colpito è stata la sua esibizione dal vivo, piena di passione e di energia. Il Professore assomiglia fisicamente sempre di più al suo (e mio) idolo, Leonard Cohen.

La canzone in sé non mi ha dato i brividi come Per amore mio, Luci a San Siro (sigh) 1099 o Sogna ragazzo sogna. Ma la riascolterò. Ascoltavo Samarcanda alle elementari, la musica di quest'uomo mi ha accompagnato per tutta la vita, di certo ha ancora molto da dirmi.

Mi sono anche sorbita lo show di Benigni e non mi è dispiaciuto. Se si limitava davvero all'Inno di Mameli era meglio, visto il mio odio sanguinoso per la politica. Ma forse mi ha preso in buona, e le battute politiche non mi hanno disturbato. Su di lui sono divisa, ma di certo la sua toscanità travolgente sa coinvolgermi. Invece detesto cordialmente Luca e Paolo, mi spiace, è una questione di pelle.

Se trovo qualche altra gemma vi informo.

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Come da spoiler RAI, Vecchioni ha vinto. Sono felicissima per lui, è dolcissimo nella sua canzone, e per questo non posso dire nulla di male su di lui. Ma non riesco a pensare ai "ragazzi... così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendoci il pensiero" senza pensare ai provocatori gratuiti di Roma, e senza paragonarli ai ragazzi che in questo preciso istante stanno MORENDO in Libia e in tanti altri posti (non che fra loro non ci siano provocatori estremisti, anzi! ma questo non giustifica i nostri...), e a pensare che qui in Italia nessuno muore per il suo pensiero, quale che sia. E l'amore non basta... se ci volesse quello per salvarsi potrei spararmi, perché io l'amore non ce l'ho: nessuno mi chiama amore. Ci vuole la riflessione continua, approfondita e umile, non una serie di luoghi comuni, per quanto condivisibili ed espressi in parole bellissime. Se solo quelle barche fossero davvero piene di bambini, sarei là in prima fila a salvarli! Ma è molto più complicato di così.

Insomma, mi identifico di più con Yanez... come sempre.
Yanez de Gomera, se regordet cume l’era?
Adess biciclett e vuvuzela e g’ha el Suzuki anca Tremal Naik...
Yanez de Gomera, se regordet de James Brooke?
El giüga ai caart giò al Bagno Riviera e i hann dii che l’è sempru ciucch...
E per non far torto a Roberto, quando parla dei valori davvero universali e non momentanei:
E la vita è così forte
Che attraversa i muri senza farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare;
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire

e mi fa piangere...