Ultimo aggiornamento marzo 2011 Ho tradotto per la casa editrice Fanucci, i cicli di Robin Hobb "The Farseer Trilogy" (Trilogia dei Lungavista), "The Liveship Traders" (Trilogia dei Mercanti di Borgomago) e "The Tawny Man" (Trilogia dell'Uomo Ambrato). E' stato il lavoro più impegnativo e affascinante della mia breve carriera, e ci tengo a spiegare il motivo di certe mie scelte di traduzione. Non parlerò dei ritardi biblici; per questo vi rimando al mio profilo e all'intero blog. Il problema principale sono stati i nomi. La maggior parte dei nomi di persona o di luogo in Robin Hobb significa qualcosa, e c'è un'ottima probabilità che tale significato sia oggetto di un gioco di parole; nel libro che si ha in mano, se si è fortunati, o due libri più in là in caso contrario. Ho cercato di leggere in anticipo le tre trilogie man mano che uscivano in inglese, ma certe cose mi hanno dato filo da torcere comunque. Ho adottato il sistema di non tradurre i nomi palesemente "popolari" (Molly, Burrich) e invece impegnarmi su quelli che erano intesi per avere un significato (Sagace, Fermo). Per "camuffare" questa varietà di toni, ho usato nomi tratti da lingue diverse, non soltanto l'inglese ma anche il latino e il francese, poiché già nell'originale vi sono sfumature diverse nelle possibili origini dei nomi. I risultati non mi hanno sempre soddisfatto, soprattutto ripensandoci dopo qualche tempo quando ahimé ormai era tardi per rimediare. Ecco un piccolo elenco di punti difficili, possibili errori e rari momenti di gloria, continuamente aggiornato. Veritas, Chevalier, FitzChevalier. I due principi "buoni" in originale si chiamano Verity e Chivalry. Potevo tenere Verity, anche se per noi sembra un nome di donna, ma temevo che Chivalry non avrebbe avuto per noi la stessa sfumatura "cavalleresca". Chiamarli Verità e Cavalleria mi sembrava improponibile. Così ho optato per Veritas (che mi piace molto) e Chevalier, sperando che quest'ultimo nome, in francese, richiamasse la "chevalerie" antica. Questo ha portato al problema del nome del protagonista, FitzChivalry, cioè letteralmente "figlio illegittimo di Chivalry" (un'onomastica storicamente esistita in nomi come Fitzgerald). FitzChevalier è la soluzione migliore che ho trovato, un tentativo di dare una sfumatura normanna al nome del nostro eroe. Parenti e amici intimi ricordano ancora i momenti di disperazione in cui volevo chiamarlo "Garbino figlio di Garbo Lungavista". Sarebbe stata una soluzione geniale, ma avrebbe impedito tutti i giochi di parole sul nome di Fitz (grrr). E poi, dato che il protagonista era già noto all'estero con questo nome, ho ritenuto che fosse buona cosa mantenerlo riconoscibile. Lo Spirito - The Wit. Punto dolentissimo. Sandro Pergameno, nella sua bella postfazione a "Apprendista Assassino", ricorda che letteralmente significa "ingegno", e forse avrei fatto bene a mantenere questo significato o uno simile. Il mio tentativo di leggere in anticipo l'intera saga non è stato abbastanza efficace. Il termine Spirito nacque dalla considerazione che il legame fra Fitz e gli animali mi ricordava il concetto di "animale spirituale" dei Nativi Americani. In questo senso la traduzione non mi dispiace: ma quando nei libri successivi ho trovato termini come "the Witted" (i praticanti dello Spirito) "the Witted Bastard", o addirittura, in "The Tawny Man", il nome proprio Swift Witted, ho cominciato ad arrampicarmi sugli specchi. Me la sono cavata con "Slancio dello Spirito", che non mi dispiace. Chalced. Un puro e semplice (e persistente) calo di ispirazione. Ho tradotto i nomi di tutti i Sei Ducati, spesso non letteralmente ma per assonanza (Shoaks mi ricordava "shoals", banchi di sabbia, quindi Costabassa). Gli Stati di Chalced, tuttavia, sono un paese confinante, esotico, sempre considerato come straniero e spesso nemico, quindi ho pensato che lasciare un nome meno familiare avrebbe aiutato questa impressione. Solo diverso tempo dopo mi sono picchiata la mano sulla fronte rendendomi conto che avrei potuto tradurlo allo stesso modo degli altri per assonanza con "chalk", gesso. Umbra Stella d'Autunno. "Fallstar" può anche essere interpretato come "Stella Cadente" e forse sarebbe stato più semplice. Ma io ho scelto l'interpretazione più poetica, e una volta tanto ho scoperto, nella Trilogia dell'Uomo Ambrato, che era più appropriata! "Stella Cadente" può riferirsi al passato di Umbra, ma l'idea dello splendore nell'autunno della sua vita mi sembra perfetta. UPDATE: Robin Hobb in persona, a Parma Fantasy 2010, mi ha confermato che intendeva "stella cadente". Ooops. Però è stata carinissima nel dirmi che in fondo anche la mia interpretazione è plausibile, anche perché lei ama lasciare ai lettori la libertà di interpretare e perfino pronunciare i nomi come desiderano! (continua...) |
TRADUZIONE ROBIN HOBB
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