La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio alla sofferenza.(scusate se non corrisponde al dialogo del film ma in Internet ne ho trovate un miliardo di versioni) La sola cosa (oltre alla telefonata di Bro) che mi consola, ripensando a venerdì sera, è che SPERO di aver saltato la parte dell'"odio", passando direttamente alla "sofferenza". Per il resto, so benissimo che la paura che mi divora da una vita genera la rabbia. Di solito una rabbia incontrollata e violenta. Ultimamente la mia rabbia è fredda e controllata, rasenta il cinismo, che è una brutta cosa ma almeno non prevede la distruzione di cose o persone. Io lo trovo un miglioramento. Tranne che per gli amici che per caso sono in giro quando capita. Venerdì sera, Bro mi ha detto qualcosa che mi ha fatto temere di aver raggiunto la fase dell' "odio" (in quel momento non ricordavo la citazione di Yoda); mi ha fatto sospettare che io stessi davvero aspettandomi qualcosa di brutto per le coppie attorno a me, in modo da potermi sentire superiore e giustificata. Non credo che sia così. Dovrò ragionarci molto di più. Ma non desidererei mai qualcosa di male per i miei amici. Credo che venerdì si siano scontrate due paure. Io avevo paura di essere l'ultima single nella nostra compagnia (e, così mi sentivo, nel mondo, per sempre); altri, credo - altri di cui sono orgogliosa di aver guadagnato la fiducia - hanno temuto che le mie parole dure contro l'amore fossero vere. Potrò sbagliarmi, ma credo che sia per quello che sono rimasta assolutamente tranquilla di fronte alla rabbia che le mie parole hanno generato: la conoscevo bene e l'ho compresa. Le parole di Yoda possono applicarsi alla mia depressione ansiosa così: La paura (= l'ansia, nata da problemi nell'infanzia) conduce alla solitudine (perché ho paura del contatto con gli altri, quindi specialmente dell'amore, che nella mia mente cambia e uccide). La solitudine conduce all'ira (che ora credo di comprendere pienamente). L'ira conduce alla sofferenza e a ulteriore paura-ansia. E il circolo vizioso ricomincia. Venerdì, nel mio panico totale e solitudine stile Sands-of-Nevada e sensazione di essere un'aliena, non ho ucciso nessuno, il che è bene, ma ho tentato di esprimere la paura che è una componente così forte del mio essere sola: che l'amore ti cambia completamente, al punto che non ti riconosci più e non te ne accorgi nemmeno. Questo mi terrorizza, preferirei passare la vita da sola, solo che non voglio passare la vita da sola! Di qui il panico, anche a causa della totale mancanza di speranza che la mia situazione possa mai cambiare in futuro. MA, questa mia convinzione NON VUOL DIRE che quelli che amano siano destinati a diventare qualcosa di terribile! Al contrario, nel mio cervello contorto sono io l'unica che è destinata a essere infelice per sempre a causa di qualche maledizione in culla come nelle favole. LORO cambieranno, magari cominceranno a comportarsi in modo diverso, ma saranno felici; se cambiassi io, sarei distrutta completamente. Spero che questo aiuti i miei amici a capire cos'è successo venerdì sera, oltre a un sacco di stress addizionale descritto sotto (si veda Friday Because). | Fear is the path to the dark side. Fear leads to anger. Anger leads to hate. Hate leads to suffering.The only thing (beside Bro's call) that consoles me, thinking back on Friday night, is that I HOPE I skipped the "hate" part, going straight to "suffering". For the rest, I know well that my lifelong devouring fear engenders rage. Usually an uncontrolled, violent rage. Lately, my rage is cold and controlled, bordering on cynicism, which is bad but at least does not entail destroying stuff or people. I think this is an improvement. Except for friends who happen to be around at that moment. On Friday night Bro told me something that made me fear I had reached the "hate" phase (I did not remember Yoda's quote at the time); made me suspect that I was indeed anticipating something bad for the couples around me, so that I could feel self-righteous and justified. I don't think it is so. I'll have to reason a lot more on this. But I'd never wish something bad on my friends. I think that on Friday two fears collided. I was afraid of being the last single person in our company (and, so I felt, in the world, forever); others, I think - others whose trust I'm proud to have earned - were afraid that my harsh words against love were true. I may be wrong, but I think that's why I was completely unfazed by the rage my words engendered; I knew it well and understood it. Yoda's words can be applied to my anxiety-depression thus: Fear (= anxiety, born of childhood problems) leads to loneliness (because I'm afraid of contact with others, and so especially of love, which in my mind changes and kills). Loneliness leads to rage (which I now I think I understand fully). Rage leads to suffering and to more fear-anxiety. And the vicious circle starts again. On Friday, in my total panic and Sands-of-Nevada aloneness and feeling like an alien, I did not kill anyone, which is good, but I tried to express the fear that is such a strong component of my being alone: that love changes you utterly, to the point that you don't recognize yourself anymore and you don't even realize it. I'm scared by this, I'd rather spend my life alone, except that I don't want to spend my life alone! Hence the panic, also because of an utter lack of hope that my situation might ever change in the future. BUT, this convinction of mine DOES NOT MEAN that those who are in love are destined to turn into something terrible! Quite the contrary, in my twisted brain I am the only one who's destined to be unhappy forever by some fairy-tale childhood curse. THEY will change, maybe start behaving differently, but they will be happy; if I changed, I'd be destroyed utterly. I hope this will help my friends understand what happened on Friday night, beside a lot of added stress detailed below (see Friday Because). |