(ampliato e tradotto) Non riesco a lavorare. Sto tentando di finire di tradurre l'intervista a RH, ma non riesco a lavorare per più di mezz'ora alla volta. La responsabilità a distanza mi fa venire la nausea, e quindi la depressione. Mi era piaciuto lavorare in un vero ufficio, almeno c'erano persone vere che mi dicevano cosa fare e io lo facevo - per circa una settimana, poi ho scoperto che era un posto da psicopatici. L'intervista è divertente, ma ci sono io che continuo a ridere come una scimmia demente. Il fatto è che Robin faceva un sacco di facce buffe, ma nel video non si vedono! Beh, l'ho quasi finita. Penso che mi rallenti soprattutto il fatto di essere costretta a vedermi e sentirmi in dose concentrata, il che è abbastanza umiliante, quindi deprimente. Cerco di pensare che sono buffa, così imbranata ed entusiasta. Non vedo l'ora di risentire gli amici di BM e Robin stessa, quando sarà passato questo momento stressante. Ho risolto un problemino con la banca, ma concentrarmici è stato un inferno. Al telefono ero tranquilla come una trota (giuro, in inglese si dice così) e dopo sono crollata, continuavo a far cadere cose, non ricordavo il mio nome. PANICO. Pensare ai soldi mi fa questo effetto. E mi attende di peggio - non sono ancora riuscita a mandar via le ricevute. Perché? E che cavolo ne so. Quindi mi sento umiliata. Quindi mi sento depressa. Poi c'è il lavoro di editing, ma ho bisogno di pace e tranquillità, anche se è facile e meno personale dell'intervista. Così non controllo spesso le e-mails o il telefono. La mia committente si innervosisce, ma se non mi isolassi così non combinerei niente. Anche questo è un paradosso, perché così mi viene l'ansia che pensi male di me, e mi sento umiliata perché non compio il mio dovere. Quindi depressa. Ma per qualche ragione non riesco a guardare avanti e convincermi che prima lo finisco, prima starò meglio. Da questo punto di vista sono molto autodistruttiva. Stare dai miei a lavorare ha i suoi pro e contro. Pro: famiglia, Non so se è psicosomatico o se è il tempo che mi butta giù, ma mi sono anche sentita stanca e disorientata. L'altra sera c'era un temporale e mi veniva una fitta alla testa con ogni lampo. Dovevo andare al concerto di un amico, non vedevo l'ora, ma ero fisicamente e mentalmente distrutta. Mi manca l'energia per fare le cose più insignificanti, o anche solo pensarci. Figuriamoci quelle importanti e che mi piacciono. Ho qualche buon momento che mi dà forza. E il lavoro mi fa venire una rabbia pazzesca, perché quando trovo qualcosina che mi piace fare, mi sento così... diversa. Come se fossi quella che dovrei essere, perfino felice, e vorrei coltivare quei momenti, ma no, devo LAVORARE, c@zzo! E non parliamo di scrivere, ultimamente è come l'ossigeno per me, ma ci vuole tempo. E' una delle ragioni per cui il lavoro si trasforma in una violenza umiliante e alienante. Noterete che l'umiliazione è diventata un tema costante. Ne abbiamo parlato a morte con la mia terapista. Spero di sopravvivere fino a settembre, così riprenderemo a parlarne. Una delle piccole cose che aiutano è Brynden, e la mia serie TV personale trasmessa non-stop nella mia mente. Non è tanto fangirling quanto mitomania, lo capisco, ma quando penso a lui non è che i problemi si risolvano - è come avere lì il mio uomo che mi abbraccia e me li fa dimenticare per qualche secondo. Ve l'ho detto che sono pazza. E sono sbalordita che la mia sociofobia rampante mi permetta di postare su westeros.org e WiC. Mi chiedo quanto durerà. Probabilmente quanto la mia cotta per il Pescenero. Sto diventando cinica con queste cose, il che mi deprime ancora di più, perché rovina il mio gusto per le endorfine. Comunque ho le mie risorse. Continuo a considerare nuovi piani. Sto resistendo per risolvere questi ultimi problemi, e spero che avrò una vacanza VERA ad agosto, non mi importa dove, basta che sia un posto pulito e ben illuminato. Poi mi rimetterò a pensare al lavoro. Ho un paio di idee, mi serve solo l'energia per metterle alla prova Ho trovato un interessante articolo sulle neuroscienze. Dice che siamo costretti a usare come strumento di ricerca proprio l'oggetto della nostra ricerca, cioè il CERVELLO. Il mio è cacca rinsecchita. Ma questi studi mi danno speranza. Gli uomini... bah. C'è un tizio con cui ho parlato una volta sola, lo chiamerò Mr. Darcy. Sto cercando di conoscerlo meglio, il che non vuol dire niente, poiché tutti i miei amici uomini che conosco meglio sono proprio questo, solo amici. Ma è stato bello SENTIRE qualcosa, per una volta. (Giaele, non chiedere. Non significa NIENT'ALTRO. ^_^;) Infine, una cosa che mi ha tirato su: tagliarmi i capelli e lasciar emergere il colore naturale. La gente mi dice "sei troppo giovane per avere i capelli grigi, tingili di nuovo", ma non credo che lo farò. Perdere tempo, essere costretta a tingerli, preoccuparsi per la ricrescita, cominciare a pensare che assomiglio a mia nonna, soprattutto sentirmi FALSA... e non ci credereste mai, umiliata... Adesso basta. E' questo che sono: io, con i capelli grigi. | (enlarged and translated) Can't work. I'm trying to finish the RH interview translation, I can't work more that half an hour at a time. Long-distance responsibility makes me sick to the stomach, thus depressed. I loved my stint in an office, at least there was a real person who told you what to do and I did it - for about a week, then I discovered it was a psycho place. The interview is fun, but in it I kept laughing like a demented monkey. The fact is that Robin kept making funny faces, but you cannot see them in the video! Oh well, I'm almost through with that too. I think what slows me down is being forced to see and hear myself in such a concentrated dose, which is sort of humiliating, thus depressing. I try to think that I'm cute, so bumbling and enthusiastic. I can't wait to get in touch again with the BM friends and Robin herself once my stressful time is over. I solved a little problem with the bank, but getting my wits together was hell. I was cool as a trout on the phone (seriously, this saying does exist) and then I broke down, I kept dropping stuff, I could not remember my name. PANIC. Dealing with money does this to me. And there's worse ahead - I still haven't managed to send out my receipts. Why? Damned if I know. Thus humiliation. Thus depression. Then I have the editing job, but I need peace and calm to do it, even though it's easy and more impersonal than the interview. So I'm not checking e-mails or the phone too often. My employer gets nervous, but if I did not isolate myself this way I could not do a thing. This is a paradox too, because this way I'm anxious about her thinking ill of me, and feel humiliated for not fulfilling my duty. Thus depressed. But for some reason I can't think ahead and convince myself that the sooner I finish it, the sooner I'll feel better. I'm very self-destructive that way. Staying at my folks' to work has its ups and downs. Ups: family, I don't know whether it's psychosomatic or the changing weather gets me down, but I've also been feeling tired and queasy. The other night there was a storm and I felt a stab of pain in my head every time lightning flashed. I was supposed to go see a friend's concert, I was anticipating it, but I was physically and mentally destroyed. I lack the energy to do, or even think about the tiniest things. Let alone those that are important or that I want to do. I do have good moments that give me strength. And I feel so angry about work, because when I find some little thing I like to do, I feel so... different. Like I were the "me" I'm supposed to be, even happy, and I'd like to nurture those moments, but no, I have to f***ing WORK! And let's not mention writing, lately it's like oxigen to me, but it takes time. That's one of the reasons why work turns into a humiliating, alienating violence. You notice that humiliation has become a constant thread. We've been talking this topic to death with my therapist. I hope I survive till September so we'll start talking again. One of the little things that help is Brynden, and my own TV series steadily running inside my mind. This is less fangirling than mythomania, I understand, but when I think about him, my problems don't get solved - it's just like my guy was there, put his arms around me and made me forget them for a few seconds. I've told you I'm crazy. And I'm astonished that my rampant sociophoby is allowing me to post on westeros.org and WiC. I wonder how long it will last. Probably as long as my crush on the Blackfish. I'm getting cynical about such things, which depresses me even more, because it ruins my enjoyment of the endorphines. Anyway, I do have my resources. I keep looking for new plans. I'm hanging on to solve these last problems, and I'll hope I'll have a REAL holiday in August, I don't care where, as long as it's a clean, well-lighted place. Then I'll think about work again. I have a couple of ideas, I just need the energy to investigate them. I've found an interesting article about neurosciences. It says that we're required to use as an instrument of research the very thing that we research, that is the BRAIN. Mine is dried sh!t. But these studies give me hope. Men... bah. There's a guy I talked to only once, I'll call him Mr. Darcy. I'm trying to know him better, which is no guarantee of anything, since all my male friends I do know better are just that, just friends. But it was nice to FEEL something, for a change. (Giaele, don't ask. It means NOTHING ELSE. ^_^;) Lastly, one thing that lifted my spirits: cutting my hair and letting out its natural colour. People tell me "you're too young to have grey hair, dye them again", but I don't think I will. Wasting time, having to dye it, worrying about regrowth, starting to think I looked like my grandmother, above all feeling FAKE... and guess what, humiliated... Enough of this. That's who I am: me, with grey hair. |